Da semplice specialità internistica, la nefrologia è ascesa a scienza internistica multidisciplinare. Al giorno d’oggi è assolutamente innegabile l’interazione con molti campi specialistici dall’ipertensione (con il cardiologi), all’urolitiasi (con l’urologo), al diabete (con il diabetologo) alle malattie legate alla gravidanza (con il ginecologo), alle malattie ematologiche, reumatologiche e metaboliche.
A tutt’oggi il nefrologo può essere considerato un vero e proprio factotum, affacciato alla finestra della clinica sul panorama della medicina.
L'invecchiamento della popolazione ha fatto emergere i gradi minori di insufficienza renale come un problema di prima grandezza. La presenza di insufficienza renale lieve nei pazienti ipertesi triplica il loro rischio di morte cardiovascolare e la terapia anti-ipertensiva, solo parzialmente attenua questo alto rischio. La disfunzione renale lieve è un terreno nel quale il patrimonio di conoscenze della nefrologia è essenziale. Dalle scienze di base alla clinica, c'è un largo numero di quesiti aperti. L'impatto socio-sanitario del fenomeno è tale che certamente nei prossimi anni sarebbe miope non investire risorse importanti, in particolare sul rischio cardiovascolare della sindrome. Da ciò deriva l’urgenza stabilire programmi interspecialistici nei quali la nefrologia abbia un ruolo di guida e orientamento. Accanto alle strutture pubbliche, spesso ingessate dalla burocrazia e da normative farraginose, può essere determinante la disponibilità ed il lavoro degli specialisti nefrologi impegnati sul territorio ai quali i medici di famiglia e tutti gli utenti possono rivolgersi per consigli, chiarimenti, consulti o per essere assisti e curati.
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